1973
23 gennaio 1973 Omicidio di Roberto Franceschi. A Milano, dinanzi all'Università "Luigi Bocconi", è mortalmente ferito alla nuca da un proiettile esploso da un agente di Polizia lo studente Roberto Franceschi, del Movimento studentesco; morirà alcuni giorni dopo senza aver ripreso conoscenza.
12 aprile 1973 Omicidio di Antonio Marino. A Milano, negli scontri fra forze dell'ordine e militanti del Movimento sociale italiano, muore la guardia di pubblica sicurezza Antonio Marino, ucciso da una bomba.
16 aprile 1973 La strage di Primavalle. A Roma muoiono i fratelli Virgilio e Stefano Mattei, figli del segretario della sezione di Primavalle del Movimento sociale italiano, in un attentato incendiario alla loro abitazione.
17 maggio 1973 La
strage alla questura di Milano. A
Milano, dinanzi alla questura, nel
corso di una manifestazione
commemorativa di Luigi
Calabresi, un militante
dell'estrema destra lancia una bomba
tra la folla. Rimangono uccisi Felicia
Bartolozzi, Gabriella
Bortolon, Federico
Masarin e Giuseppe
Panzino. Circa 50 i feriti.
31 luglio 1973 Morte
di Giuseppe Santostefano. A
Reggio Calabria, durante i tafferugli
a margine di un comizio del Partito
comunista italiano, muore un
simpatizzante del Movimento sociale
italiano, Giuseppe Santostefano.
17 dicembre 1973 Strage dell'aeroporto di Fiumicino. Nell'aeroporto di Roma-Fiumicino, militanti di un commando palestinese di "Settembre nero" lanciano bombe al fosforo in un aereo della PanAm, uccidendo 30 persone (tra queste quattro italiani: Raffaele Narciso, Giuliano De Angelis, la moglie Emma Zanghi e la loro figlioletta Monica De Angelis). Muore anche Antonio Zara, della Guardia di finanza, che tenta di opporsi. Si impadroniscono quindi di un aereo Lufthansa, facendovi salire alcuni ostaggi, e costringono l'equipaggio al decollo. A bordo dell'aereo Lufthansa uccidono il tecnico della società Asa, Domenico Ippoliti, il cui corpo è abbandonato sulla pista di Atene, dove l'aereo fa scalo. Il giorno successivo, dopo che altri aeroporti avevano rifiutato il permesso di atterrare, l'aereo si ferma nell'aeroporto di Kuwait City, dove sono liberati gli ostaggi; i terroristi sono arrestati e consegnati all'Olp. Di loro, compresa l'identità, non si sono mai avute informazioni.