Sono stati riportati gli episodi di
violenza che hanno dato luogo sia a
omicidi intenzionali sia
accidentali.
Ne risulta un elenco vario e composito,
nel quale gli attentati "mirati" (di
carattere politico o mafioso) e la strage
preordinata e pianificata a scopo
terroristico si alternano alla morte di
persone che si trovavano per caso sulla
scena del delitto, alla morte come
conseguenza di scontri tra avversari
politici, all'omicidio per scambio di
persona, alla morte in seguito alla
repressione di manifestazioni di
piazza.
In queste storie vi è un aspetto del
nostro passato di cui è bene resti un
chiaro e rispettoso ricordo: sarebbe
importante riuscire a raccontarle tutte,
anche per rendere omaggio a coloro che
senza colpa hanno pagato un tributo di
sangue. >>>
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1946
18 giugno 1946 Omicidio di Umberto Pessina. A San Martino di Correggio (Reggio Emilia), è ucciso il parroco Umberto Pessina. Si tratta del più noto degli omicidi riferibili a militanti del Pci nell'area geografica indicata come "triangolo della morte".
28 giugno 1946 Omicidio di Pino Camilleri. A Naro (Agrigento), è ucciso Pino Camilleri, sindaco socialista e dirigente contadino, mentre si recava a cavallo a Riesi (Caltanissetta), al feudo Deliella, oggetto di contesa tra gabelloti mafiosi e contadini.
5 agosto 1946 Strage di Caccamo. A Caccamo (Palermo), un violento scontro tra contadini, carabinieri e agenti di pubblica sicurezza, durante manifestazioni sull'ammasso del grano, provoca una ventina di morti, 4 tra le forze dell'ordine.
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1947
4 gennaio 1947 Omicidio di Accursio Miraglia. A Sciacca (Agrigento), è ucciso Accursio Miraglia, segretario della Camera del lavoro e dirigente comunista. Il delitto, come del resto tutti gli omicidi di dirigenti e militanti del movimento contadino, è rimasto impunito.
17 gennaio 1947 Omicidio di Pietro Macchiarella. A Ficarazzi (Palermo), è ucciso Pietro Macchiarella, militante del Partito comunista, impegnato nelle lotte contadine.
19 gennaio 1947 Omicidio di Brunilde Tanzi e di Eva Macchiarini. A Milano, in due diversi attentati, sono uccise due militanti di destra: Brunilde Tanzi, del Partito democratico fascista, e Eva Macciacchini, delle Squadre d'azione "Mussolini". Secondo alcuni i due delitti sarebbero da attribuire alla Volante rossa.
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1948
4 gennaio 1948 Omicidio di Carlo e Francesco Gulino. La banda Giuliano uccide nelle campagne tra Palermo e Trapani il confidente Carlo Gulino e il nipotino Francesco di 3 anni.
8 febbraio 1948 Strage di San Ferdinando. A San Ferdinando di Puglia (Barletta-Andria-Trani), alla cerimonia inaugurale del Fronte democratico popolare, elementi di destra e guardie campestri aprono il fuoco uccidendo Vincenzo Dionisi, Giuseppe Di Troia, Giuseppe De Michele e ferendo altri 25 partecipanti. Gli aggressori assaltano quindi le sedi dei partiti, la Camera del lavoro e la sede dell'Associazione partigiani, dove sono uccisi con una raffica di mitra il portiere, il socialista Nicola Francone, e un bambino di 7 anni, Raffaele Riondino, già ferito nel corso della sparatoria in piazza.
2 marzo 1948 Omicidio di Epifanio Li Puma. Nella campagne di Petralia Soprana (Palermo), è ucciso Epifanio Li Puma, socialista, dirigente del movimento contadino per l'occupazione delle terre incolte. Si era opposto all'ingresso dei mafiosi nella cooperativa "La Madre terra".
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1949
27 gennaio 1949 Omicidio di Felice Ghisalberti e di Leonardo Massaza. A Milano, in due diversi attentati, sono uccisi Felice Ghisalberti e Leonardo Massaza. Il primo durante la Rsi era stato nella Legione "Muti". Si diceva avesse partecipato a rastrellamenti e repressioni e fosse l'autore materiale della morte dell'antifascista Eugenio Curiel. Massaza, dirigente della fabbrica Olap, aveva smesso di occuparsi di politica dopo la Liberazione. Le indagini portarono all'individuazione dei responsabili degli omicidi in militanti della Volante rossa, che fu dunque sgominata e portata in giudizio.
2 luglio 1949 Strage di Portella della Paglia. A Portella della Paglia (Palermo), in un agguato teso dalla banda Giuliano, cadono gli agenti di pubblica sicurezza Carmelo Agnone, Candeloro Catanese, Carmelo Lentini, Michele Marinaro, Quinto Reda.
19 agosto 1949 Strage di Bellolampo. A Bellolampo (Palermo), la banda Giuliano fa esplodere un automezzo militare. Muoiono sette carabinieri: Giovan Battista Aloe, Armando Loddo, Sergio Mancini, Pasquale Marcone, Antonio Pubusa, Gabriele Palandrani, Ilario Russo. Undici feriti.
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1950
28 gennaio 1950 Omicidio di Donato Leuzzi. A Salice salentino (Lecce), è ucciso in un agguato Donato Leuzzi, segretario Camera del lavoro.
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1951
17-19 gennaio 1951 Manifestazioni contro Eisenhower. Nelle manifestazioni indette dai partiti di sinistra contro Eisenhower, si verificano in molte città scontri con le forze dell'ordine. Ad Adrano (Catania), muoiono Girolamo Rosano e Grazia Buscami; a Comacchio (Ferrara), muore Antonio Fantinoli; a Piana degli Albanesi (Palermo), muore Domenico Lo Greco.
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1952
16 aprile 1952 Omicidio di Erio Codecà. A Torino, di sera, è ucciso con un colpo di pistola dinanzi alla sua abitazione, fuori del centro abitato, l'ingegnere Erio Codecà, di 53 anni, direttore della Fiat spa. Le indagini portano a un ex partigiano comunista, che al processo fu assolto.
7 agosto 1952 Omicidio di Filippo Intile. Nelle campagne di Caccamo (Palermo), viene ucciso a colpi d'accetta il contadino Filippo Intile: voleva dividere il prodotto dei campi che aveva a mezzadria al 60% per il mezzadro e il 40% per il proprietario, in base a un decreto del ministro Fausto Gullo dell'ottobre 1944. A molti anni dal decreto agrari e mafiosi pretendevano di dividere ancora al 50%.
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1955
16 maggio 1955 Omicidio di Salvatore Carnevale. A Sciara (Palermo), è ucciso il sindacalista Salvatore Carnevale, impegnato nelle lotte contadine e operaie della zona. I mafiosi incriminati sono condannati in primo grado e assolti in appello.
13 agosto 1955 Omicidio di Giuseppe Spagnolo. A Cattolica Eraclea (Agrigento), è ucciso Giuseppe Spagnolo, sindaco (Pci) e dirigente del movimento contadino.
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1957
25 marzo 1957 Omicidio di Pasquale Almerico e di Antonio Pollari. A Camporeale (Palermo), è ucciso Pasquale Almerico e ferito suo fratello. Nell'attentato muore Antonino Pollari, che passava di lì per caso. Almerico, sindaco democristiano, si opponeva all'ingresso di mafiosi nel partito e si era rivolto al segretario provinciale Giovanni Gioia, senza avere risposta. Il capomafia Vanni Sacco, indiziato del delitto, fu assolto per insufficienza di prove.
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1959
26 giugno 1959 Omicidio di Anna Prestigiacomo. A Palermo, è uccisa Anna Prestigiacomo, di 15 anni, forse per vendetta nei confronti del padre, ritenuto confidente dei carabinieri.
18 settembre 1959 Omicidio di Giuseppina Savoca. A Palermo, durante una sparatoria tra mafiosi, cade uccisa la tredicenne Giuseppina Savoca.
26 ottobre 1959 Omicidio di Antonino e Vincenzo Pecoraro. A Godrano (Palermo), in un conflitto tra le cosche mafiose della zona, sono uccisi i fratelli Antonino e Vincenzo Pecoraro, di 19 e 10 anni.
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1960
30 marzo 1960 Omicidio di Cataldo Tandoj e di Antonio Damanti. Ad Agrigento, è ucciso il commissario Cataldo Tandoj; con lui è ucciso il giovane Antonio Damanti, un passante. Per la Commissione parlamentare antimafia, l'omicidio di Tandoj va inserito «nel contesto delle relazioni tra il commissario e l'organizzazione mafiosa di Raffadali (Agrigento)». I mafiosi temevano che il commissario, in procinto di trasferirsi a Roma, potesse rivelare segreti riguardanti delitti e attività della mafia.
5 maggio 1960 Omicidio di Cosimo Cristina. Nei pressi di Termini Imerese (Palermo), sui binari della ferrovia viene trovato il corpo senza vita di Cosimo Cristina, che aveva fondato un foglio locale ed era corrispondente del giornale «L'Ora» di Palermo. Si era occupato di varie inchieste e in particolare della vicenda dei frati di Mazzarino, processati e condannati per i loro rapporti con mafiosi.
5-8 luglio 1960 Manifestazioni del luglio 1960. Durante le manifestazioni contro il governo Tambroni, indette dai partiti di sinistra, la polizia fa ampio uso della forza. Muoiono: il 5 luglio a Licata (Agrigento), Vincenzo Napoli; il 7 luglio a Reggio Emilia, Lauro Farioli, Ovidio Franchi, Emilio Reverberi, Marino Serri, Afro Tondelli; l'8 luglio a Palermo, Andrea Gangitano, Rosa La Barbera, Giuseppe Malleo, Francesco Vella; a Catania, Salvatore Novembre.
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1961
18 gennaio 1961 Omicidio di Paolino Riccobono. A Tommaso Natale, borgata di Palermo, nel corso della faida mafiosa tra le famiglie Cracolici e Riccobono, viene ucciso il tredicenne Paolino Riccobono.
12 giugno 1961 La notte dei fuochi. A Salorno (Bolzano), nella "notte dei fuochi" (nella quale si contano 34 attentati dinamitardi a tralicci dell'alta tensione), il cantoniere dell'Anas Giovanni Postal rimane ucciso mentre tenta di rimuovere un ordigno esplosivo posizionato su un albero. Della disposizione dell'ordigno furono ritenuti responsabili appartenenti al Comitato di liberazione del Sud Tirolo.
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1962
20 ottobre 1962 Omicidio di Gaspare Erzen. Esplode una bomba nella stazione ferroviaria di Verona; rimane ucciso Gaspare Erzen; 19 i feriti.
27 ottobre 1962 Omicidio di Giovanni Ardizzone. A Milano, durante una manifestazione in favore di Cuba, l'intervento delle forze di polizia provoca la morte di Giovanni Ardizzone, 21 anni, studente di medicina.
27 ottobre 1962 Morte di Enrico Mattei. A Bascapè (Pavia), cade l'aereo personale e muore il presidente dell'Ente nazionale idrocarburi (Eni) Enrico Mattei. Anche se le inchieste giudiziarie non hanno dato risultati definitivi, è probabile un ruolo della mafia nella preparazione dell'"incidente" che ha determinato la scomparsa di Mattei, impegnato in una politica energetica concorrenziale con quella delle grandi società petrolifere.
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1963
30 giugno 1963 Strage di Ciaculli. Nella mattinata, a Villabate (Palermo), un'auto imbottita di tritolo esplode davanti al garage del capomafia Giovanni Di Peri, uccidendo, assieme al guardiano del garage Pietro Cannizzaro, il fornaio Giuseppe Tesauro, che passava nel momento dell'esplosione.
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Nel pomeriggio, strage di Ciaculli (borgata di Palermo), regno della famiglia mafiosa dei Greco. Era in corso una sanguinosa guerra di mafia tra i Greco e i fratelli La Barbera. Una Giulietta al tritolo, destinata ad esplodere vicino all'abitazione di mafiosi della zona, scoppia uccidendo 7 rappresentanti delle forze dell'ordine accorsi sul posto, in seguito a una chiamata telefonica. Muoiono il tenente dei Carabinieri Mario Malausa, i marescialli dei Carabinieri Silvio Corrao e Calogero Vaccaro, il maresciallo dell'Esercito Pasquale Nuccio, i carabinieri Eugenio Altomare e Marino Fardelli, il soldato Giorgio Ciacci. Dopo la strage comincia a operare la Commissione parlamentare d'inchiesta sulla mafia in Sicilia, costituita nel 1961.
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1964
3 settembre 1964 Omicidio di Vittorio Tiralongo. A Selva dei Molini (Bolzano), cade in un'imboscata tesa da estremisti altoatesini il carabiniere Vittorio Tiralongo.
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